TRANSUMIAMO
da Bagaladi a Roghudi
Taperrome a ghidia sto ghorio to righudia

Foto di Marco Lukos Art

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La transumanza
Da oltre vent'anni la famiglia di Salvatore affronta la transumanza delle capre all'inizio dell'estate da Gallina (RC) a Gambarie per portare gli animali ai pascoli d'altura, per poi ridiscendere a fine estate verso valle a Roghudi. il gregge di capre di razza autoctona aspromontana è formato da più di 700 capi.
IL territorio
(fonte Wikipedia)
La Bovesìa, nota anche come area grecanica, è un'area geografica della provincia di Reggio Calabria, ellenofona, localizzata attorno alla Vallata dell'Amendolea; si estende su circa 454 km² di superficie ed è compresa tra il basso Jonio reggino e l'Aspromonte. Attraversata dalla fiumara Amendolea e da altre minori, la Bovesìa comprende alcune zone costiere, pedemontane e montane.
La zona è culla secolare della minoranza linguistica ellenofona di Calabria. Il versante Jonico meridionale dell'Aspromonte custodisce infatti immutate le tracce della sua antica natura di crocevia sul bacino del Mediterraneo. Quest'area ha assunto per molti secoli il ruolo di vera e propria isola e roccaforte culturale per una serie di motivi come la precarietà storica dei collegamenti ed un entroterra particolarmente impervio.
L'abitato costiero, per quanto urbanizzato, conserva larghe ed accoglienti spiagge, mentre l'interno, in gran parte nei confini del Parco nazionale dell'Aspromonte, è un pacifico e silenzioso ambiente naturale. I centri di Bova, Condofuri, Gallicianò, Roccaforte del Greco, Roghudi mantengono le più evidenti tracce della cultura magno-greca.
Il greco di Calabria parlato qui è oggetto di studi e ricerche nonché motivo di scambio culturale e di iniziative a tutela delle minoranze linguistiche storiche. La popolazione residente nel censimento del 1991 era pari a 36.890 abitanti con una densità corrispondente di 80 abitanti per km².
L'isola ellenofona si estende oggi principalmente lungo la vallata della grande fiumara dell'Amendolea, e dei torrenti Siderone e San Pasquale in provincia di Reggio Calabria. I paesi sorgono a circa 15 km dalla costa, generalmente tutti su monti un tempo di difficile accesso e solcati da burroni, quindi dominati dal versante sud dell'Aspromonte.
Se pure in pochi, in questi ristretti confini continuano a vivere gli ultimi testimoni di una grande civiltà con una forte identità. Bova, Roghudi, Chorìo di Roghudi, Gallicianò, Roccaforte, e in più i nuovi insediamenti migratori di Bova Marina e Condofuri Marina, quelli di San Giorgio Extra, Modena, Arangea e Sbarre a Reggio Calabria, e quello di Melito Porto Salvo ( dove è tornata a rivivere la nuova Roghudi ) segnano i confini attuali della grecità calabrese, ridotta a un estremo limite di resistenza culturale residuo di ciò che fino a qualche secolo fa costituiva la maggior parte dei paesi dell'attuale provincia reggina.
Il dissesto idro-geologico e la marginalità territoriale, la forte emigrazione, l'incomprensione umana che non ha reso completamente realizzabile l’opera delle amministrazioni ed una natura ostile hanno giocato un ruolo fondamentale nel genocidio bianco degli ultimi greci di Calabria.
L'area comprende il territorio dei seguenti undici comuni più altri piccoli centri ( Condofuri Marina, Gallicianò, Palizzi Marina, Pentedattilo) che fanno parte di questi comuni. La cucina tradizionale dell'Aspromonte greco è fondamentalmente una cucina di pastori e contadini, spartana, di montagna, ma non per questo priva di sapore e di gustose sorprese.
Tra i piatti tipici della cucina arcaica grecanica troviamo la lestopitta e la pitta 'rrustuta, le cordelle, i maccaruni, i ricchi'e previti, i tagghiulini, la curcudìa, le ngute. Accanto alla farina di grano per il pane è in uso anche quella di segale, di ghianda o di castagna e varie altre farine minori; per le paste invece il grano talvolta si mescola all'orzo, alla segale o al granoturco.
Fra le carni gli elementi cardine sono senza dubbio la capra (e la pecora) ed maiale. L'allevamento e la trasformazione del maiale nella tradizione hanno ancora oggi un'importanza fondamentale nella diffusa consuetudine dell'allevamento domestico, quindi la salumeria locale ne contempla tutti i possibili derivati: salsicce e sopressate, capicolli, carne in salamoia, sanguinaccio. Ancora oggi, il sacrificio dell'utile animale si accompagna con una festa familiare, la frittolata. Il formaggio più importante nella tradizione locale è il pecorino, in genere di latte misto ovino e caprino; eccellenti sono le ricotte prodotte nella zona, soprattutto tra l'epifania e pasqua.
La Bovesìa, come tutta la provincia di Reggio Calabria si caratterizza anche per il microclima particolarmente dolce, unico al mondo che consente la coltura del bergamotto. Lungo i letti delle fiumare e sulle colline, tra le altre coltivazioni si stagliano i campi profumati di questo meraviglioso agrume, soprannominato l'"Oro Verde", dal quale si estrae l'essenza base naturale della più raffinata produzione profumiera mondiale.